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MAL DI DENTI

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BOCCA E DENTI

MAL DI DENTI

DENTI: carie, ascesso, pulpite e gengivite...le principali cause, Chi almeno una volta in vita sua non ha avuto il cosiddetto mal di denti? 

 

Chi almeno una volta in vita sua non ha avuto il cosiddetto “mal di denti”. Solo in Italia ne soffre circa il 70% della popolazione. Cerchiamo allora di capire quali possono essere le cause più frequenti di questo dolore che, a volte, ci colpisce all’improvviso ed in maniera così forte da farci ipotizzare che sarebbe addirittura meglio non avere più i denti in bocca. La causa principale del “mal di denti” è sicuramente la carie, poi vengono l’ascesso, la pulpite e la gengivite

 

LA CARIE 

La carie è la principale malattia dei denti è un processo che causa una perdita progressiva di calcio e la distruzione dei tessuti duri del dente. Le cause non sono ancora del tutto note, ma sappiamo che un ruolo determinante è svolto dalla placca batterica, una patina che può rivestire denti e gengive, costituita da Batteri mescolati a saliva e a microscopici residui di cibo. La placca è ovviamente abbondante nelle zone meno pulite.

 

I batteri presenti nella placca trovano nell'impasto di saliva e rimasugli alimentari un ottimo "terreno di coltura" per svilupparsi; in particolare, il contatto con sostanze zuccherine (derivate dai dolci, ma anche da pane e pasta) favorisce la fermentazione dei batteri e la produzione di acidi che possono attaccare i rivestimenti del dente. La dura barriera dello smalto viene decalcificata, provocando al suo interno delle cavità: appare allora una piccola macchia opaca o scura. Da questa iniziale erosione, ancora senza dolore, i batteri possono iniziare l'aggressione dello strato più interno chiamato dentina e raggiungere, infine, la parte centrale della cosiddetta polpa, ricca di vasi e terminazioni nervose... e allora son dolori! Con la penetrazione della carie negli strati più interni del dente, aumenta la sensibilità al caldo e al freddo, alle sostanze acide e dolci e alle pressioni esterne, anche minime. Quando viene raggiunta la polpa, il dolore può diventare insopportabile, anche in assenza di stimoli.

 

L'attacco acido è massimo nei primi dieci minuti dopo il pasto e la fermentazione batterica è particolarmente attiva durante la notte. Per questi motivi è importante ricordarsi di lavare i denti subito dopo ogni pasto, con particolare cura alla sera. Questa sana abitudine deve iniziare sin dalla più tenera età. l fattori che possono favorire la carie comprendono anche una predisposizione famigliare, difetti di allineamento dei denti, la presenza di protesi e otturazioni non più efficienti (le otturazioni già eseguite devono essere controllate regolarmente con la visita dal dentista).

 

I denti più colpiti sono gli ultimi della fila, i molari, seguono i premolari e, infine, i canini e gli incisivi.
I molari sono particolarmente soggetti alle carie perché sono i denti principalmente coinvolti nella masticazione, offrono infatti, al contatto con il cibo, un'ampia superficie frastagliata. Nelle insenature di questa superficie è più facile che possano permanere piccoli detriti alimentari.

 

L'ASCESSO 

Si tratta della raccolta di pus, all’interno della radice o della polpa di un dente o lungo un legamento alveolodentario, che si forma a causa dell’infezione e della distruzione della zona colpita. Secondo l’ origine si possono distinguere due tipi di ascessi:
Ascesso periapicale: si tratta dell’infiammazione della zona più interna del dente, dove risiede la polpa. In poche parole si tratta di una pulpite. Come avviene? In tutti i casi per trascuratezza di una carie profonda. Quando a causa di una carie si avverte dolore, ci si deve immediatamente recare dal dentista per le cure del caso. Se ciò non avviene, il dolore prima o poi passa, ma i batteri ed il loro prodotto di decomposizione si spostano dalla parte più interna del dente fino ad arrivare intorno alla radice, nell’osso e nella gengiva circostante dove formano una sacca di pus;

 

Ascesso parodontale laterale: quando in un dente si forma una tasca parodontale, in essa si annidano i batteri che, proliferando, danno origine all’infezione e al pus.
Si può manifestare anche un ascesso derivato dalla combinazione di una lesione periapicale (ossia una lesione dovuta all’interessamento dell’osso esterno al dente, ma derivante dalla proliferazione di batteri provenienti dall’interno del dente e quindi dovuti alla degenerazione di un processo carioso) associata ad una tasca parodontale; in questo caso una distinzione netta non è possibile.

 

I microrganismi coinvolti sono i Bacteroides (anaerobi) e gli Streptococchi (aerobi e anaerobi). I batteri aerobi vivono e proliferano in presenza di ossigeno, gli anaerobi sono in grado di vivere solo in assenza di ossigeno.

 

Sintomi 

Quando si verifica l’ascesso periapicale il dente è di solito estruso, mobile e sensibile alla percussione; il dolore è forte e disturba il sonno ed è spesso associato a gonfiore localizzato o diffuso. Ci può essere un interessamento sistemico con febbre e linfoadenopatia (ossia dolore ai linfonodi competenti di quel distretto). L’ascesso parodontale laterale è simile all’ascesso periapicale, si manifesta infatti con dolore acuto e sensibilità; spesso è associato a cattivo sapore. Il dente è mobile e sensibile alla percussione con edema localizzato o diffuso del parodonto adiacente (gengiva e apparato di sostegno del dente). Di solito è associata una profonda tasca parodontale da cui facilmente esce il pus. Si può verificare febbre e linfoadenopatia.

 

LA PULPITE 

Quando un processo carioso (carie penetrante), un trauma (rottura o frattura profonda di un dente) o l'estendersi di una malattia del periodonto arrivano ad intaccare la parte più interna del dente (polpa dentale), il processo infiammatorio che ne deriva assume la denominazione di Pulpite.

 

La Pulpite genera un forte dolore, spesso improvviso, dovuto alla compressione delle fibre nervose di cui è ricca. Tale compressione è dovuta all'aumento dell'irrorazione sanguigna conseguente al processo infiammatorio in atto. 

 

L'unica cura per la Pulpite è l'asportazione della polpa infetta. 

 

LA GENGIVITE 

Per la salute della bocca, oltre alla cura dei denti, si deve tenere sotto controllo la salute delle gengive...

 

Le gengive sono infatti ancora più sensibili dei denti alle possibili aggressioni dei microrganismi presenti nella bocca o alle lesioni che possono derivare dal contatto con il cibo... 

 

Le gengive possono allora infiammarsi dando luogo alla gengivite: anziché di colore roseo appaiono arrossate e possono sanguinare facilmente, anche al solo contatto con lo spazzolino da denti. 

 

La causa della gengivite è solitamente la placca batterica.
Abbiamo già descritto che la placca è costituita da una pellicola che aderisce tenacemente a denti e gengive e che è composta da batteri (in particolare streptococchi), miscelati con saliva e altre sostanze. La placca, se non rimossa, si può calcificare dando luogo al cosiddetto tartaro. Il contatto prolungato con i batteri e con il tartaro irrita la gengiva e la fa ammalare. 

 

Può verificarsi allora, oltre all'infiammazione e al facile sanguinamento, la retrazione della gengiva: il tessuto della gengiva tende a ritirarsi, lasciando scoperta la base del dente. Ne consegue, oltre al danno estetico, un maggiore rischio di malattie dei denti stessi, sino alla caduta. Oltre ai batteri e al tartaro, la gengivite può essere dovuta a traumi - per esempio, da spazzolamento eccessivo - o a malattie debilitanti, a carenze vitaminiche, a squilibri ormonali, al fumo di sigaretta e all'abuso di alcolici.

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